Neues Jahr, Neues Festival…?
Ed eccoci qui: l’anno nuovo è cominciato, abbiamo sbagliato a scrivere “2018” un centinaio di volte, i profe sono infami quanto prima delle vacanze- sarà colpa dei chili messi su a forza di abbuffarsi come se non ci fosse un domani, chissà-, e di buoni propositi, mi permetto di dirlo, converrebbe non farne per risparmiarsi la delusione che segue.
Infatti, i nostri grandi piani riguardo a cominciare l’anno con più carica e grandi idee… beh, diciamo che non si sono avverati in pieno. Metà della gente sembra sul punto di morire di influenza– fra queste anche la professoressa che ci permette di usare la palestra quindi addio prove per il musical- e l’altra metà è talmente stressata per la fine del semestre che più che vivere la vita tira avanti tra un compito all’altro. Ci conviene considerare Gennaio un mese di prova per il 2018 e cominciare veramente il nuovo anno da Febbraio in poi.
Comunque sia, si tira avanti. Il pezzo drammatico già riesce meglio di quello comico pur avendo iniziato tre mesi dopo- sarà che abbiamo un talento per le scene dolorose, vista l’attuale situazione didattica-, e la musica unplugged comincia a diventare veramente orecchiabile. Cerchiamo di dimenticarci gli urli disumani all’inizio- “how do I LIVEEE?”- e di seppellirli nelle profondità dei nostri ricordi.
In più, tutti noi Festivallari speriamo francamente di non essere finiti sulle liste nere di tutti i non-partecipanti al Festival. Ormai siamo famosi per occupare classi il pomeriggio- le donne delle pulizie, quando ci vedono arrivare in gruppo, per poco non si mettono a piangere- e dopo tutti i giri informativi nelle classi c’è gente che alla sola parola “Festival” alza gli occhi al cielo. Già questa incredibile mancanza di rispetto verso la nostra unica ragione di continuare a frequentare la scuola è una vergogna, ma in più pensano anche di essere al di sopra di noi.
Toll, lebt euer Leben ruhig von Schulbank zu Couch und von Couch zu Schulbank. Wie unser Schulnamensgeber sagte: “Ein Schaden ist gut, der zwei Vorteile gewinnt”. Und aus nicht überzeugten Mitschülern gewinnen wir eine wundervolle Gruppe von engagierten Schülern und die Lust, nicht nur den anderen Schulen, sondern auch unserer eigenen, zu zeigen, dass wir viel mehr können als man uns auf den ersten Blick zutrauen würde! Seid also gespannt, denn Walther versteckt sich nicht mehr unter den Linden, sondern steigt aus seinen Aschen empor!
Laura Stimpfl