Ti Faremo Sapere
Immaginate un cellulare, una scuola assetata di festival, e un numero telefonico al quale potersi iscrivere. Aggiungeteci una presentazione in aula magna, la spietata caccia allo studente e una spregiudicata forza di volontà. È così che la paura di non trovare partecipanti si è tramutata nel terrore di averne troppi.
Il mio cellulare sta esplodendo di notifiche e la situazione si fa sempre più bizzarra e inaspettata, ma la soluzione a questo problema lo è ancor di più. È difficile accettare la realtà, ma l’unico modo per farlo è trovare un compromesso per accontentare tutti e non nuocere a nessuno.
Per la prima volta al Rainerum si terranno dei provini.
I Provini
Avete presente i manicomi di metà ottocento? Quelli da film dell’orrore americano in cui gente impazzita urla, parla da sola o delira invano? Ecco. La situazione nei corridoi del Rainerum era la stessa, il giorno delle audizioni.
Non ci sono limiti a ciò che un uomo può fare nel momento d’ansia prima di essere scrutinato, sacrificando completamente la propria dignità. Ognuno si prepara a modo proprio, pregando il proprio dio o facendo i propri riti scaramantici. Chi beve intrugli per curare la voce, chi mangia per lo stress, chi parla con gli specchi per aumentare l’espressività, e ancora chi tocca ferro o si indebita con le banche per corrompere i giudici. Gira voce che alcuni scagnozzi di Totò Rina siano stati pagati per minacciare i giudici, ma niente e nessuno li può intimorire.
L’ansia aumenta quando il candidato si trova davanti ai quattro esaminatori, un po’ come ad X-Factor, ma senza Mara Maionchi ed Alessandro Cattelan. Gli sguardi si incrociano e l’adrenalina schizza a mille. Il candidato si esibisce e in pochi secondi si viene liquidati con un sonoro “ti faremo sapere”.
È così che lo studente medio del Rainerum torna a casa e dopo aver asciugato le proprie lacrime sul grembiule della madre si prepara una tazza di camomilla, va nel letto e cerca il sonno. Ma in quella buia e fredda notte di fine novembre troverà solo incubi e angosce. Sorto il sole, sconsolato e smunto, il nostro malcapitato eroe, si dirigerà verso scuola. Dinanzi ad essa folle di studenti saranno intenti a individuare il proprio nome sulla lista dei “sopravvissuti” a questo primo cataclisma: oggi tutto ha inizio.
-the D-Desperation