Comincia la scalata
Martedì 14 novembre 2017
È mattina e il cielo sembra riflettere i nostri pensieri. Un manto di nuvole copre lo splendore del sole. È una giornata d’autunno come tante altre. La pioggia ha lasciato quell’odore dolciastro e umido che alleggia nell’aria. La scuola, gli insegnanti e le verifiche: una mattinata che sembra infinita; gli sguardi bui cercano invano di scorgere un raggio di sole. Ma quando finalmente suona la campanella e la calca di ragazzi si riversa all’esterno della scuola circondando la magnolia, noi scivoliamo in Aula Magna. Ci liberiamo la mente dalle versioni di greco e dai temi di francese e le idee emergono, dando libero sfogo alla nostra immaginazione. Man mano che si provano i primi balletti, i pensieri che già dall’estate erano stati abbozzati per iniziare alla grande questi mesi di preparazione al nuovo Festival, iniziano lentamente a prender forma.
Da un mese ormai abbiamo cominciato, e mentre la tensione inizia ad intravedersi, scherziamo e ci divertiamo, pensando a dare il meglio di noi, per provare a rimediare a quella sconfitta che tanto ha bruciato, ma che con onestà verso noi stessi e con sportività abbiamo (quasi) accettato. Ora siamo tutti pronti per ripartire carichi e decisi, com’è giusto, a rispedire al suo posto chi di dovere!
Il “Carducci” è una scuola abituata a vittorie e soddisfazioni, ma sta vivendo ormai da un paio d’anni un periodo buio…forse dovuto alla mancanza di spirito di squadra e alla determinazione, o ancora al poco coinvolgimento di nuovi studenti, chissà. Qualunque siano le cause e gli errori, ci siamo riproposti tutti, rappresentanti e non, di trasformarli in momenti di crescita, di apprendimento e di autovalutazione, poiché come dice il vecchio: “sbagliando s’impara” ed è proprio così, all’insuccesso immediatamente seguono desiderio di cambiare e vera determinazione. Non si può giungere alla vittoria senza superare una serie di ostacoli e di difficoltà. Il miglior successo non consiste nel non cadere mai, ma nel rialzarsi dopo ogni caduta. Evitare di sbagliare è impossibile, ma si possono trasformare gli errori in nuova conoscenza e maturità che aiutano a crescere e ad avvicinarsi sempre più alla meta prefissata. Basta porsi di fronte all’errore con prontezza, tenacia e anche un po’ d’ambizione, e certo non con negatività e sensi di colpa. Imparare dai propri errori e vederli come nuovi punti di forza è la miglior cosa da fare.
Quegli 8 punti rimarranno nella storia e andranno giù a fatica, ma rimanendo con i piedi per terra e lasciando da parte gli anni passati, abbiamo pensato bene alle carte nelle nostre mani. Faremo tutto ciò di cui siamo capaci per riportare il Carducci dove è giusto che stia, ma soprattutto, riporteremo nella scuola il vero spirito del Festival e l’unione che una volta caratterizzava la nostra grande e temuta scuola.
Il nostro principale obbiettivo è quello di ricucire le ferite dei Carducciani sperando che porteranno, insieme a questa cicatrice che servirà loro da monito nel cuore rosso come il colore della nostra fiera scuola, ricordi felici e unici di questo nuovo Festival Studentesco. Trasmetteremo alle generazioni future ciò che rappresenta per noi il Festival, un’occasione unica e una competizione meravigliosa che, ricordiamocelo, possiamo vantare rispetto al resto d’Italia. Sfrutteremo al massimo ogni singolo minuto delle esibizioni e delle preparazioni, per dare il massimo, per metterci in gioco e soprattutto per divertirci.
Il liceo classico-linguistico “Giosuè Carducci” è pronto per soffiar via le nuvole grigie che coprono il cielo ed è tornato più forte di prima.