Analisi SWOT
Inizia per noi itcniani l’intenso mese pre-festival fatto di prove raddoppiate, distribuzione dell’ordine (vestiti, oggetti di scena, scenografie, trucchi, pitture) tra i vari partecipanti e tanto, tanto entusiasmo.
Comincia la parte che forse preferiamo del Festival: ilmomento in cui ci riuniamo fuori dalla struttura scolastica per creare le scenografie delle varie esibizioni.
Forse il fatto di riunirsi al di fuori delle mura scolastiche, ci libera un po’ la mente: in fin dei conti, rimangono le mura dove dobbiamo pensare costantemente alle interrogazioni, alle scadenze, alle verifiche e a tanti altri doveri di noi studenti.
Come bravi (quasi) ragionieri che siamo… Vogliamo presentarvi l’analisi SWOT applicata alla manifestazione. In cosa consiste l’analisi SWOT? Nei punti di debolezza, di forza, le opportunità ed infine le minacce.
Soffermandoci sui primi due punti, i punti di debolezza ed i punti di forza, ci fanno pensare a quella che era una volta una routine per i rappresentanti della varie scuole: l’intervista fatta dai giornalisti del Giorno dell’Alto Adige.
Ma quali sono i punti di debolezza degli itcniani? Sicuramente come ogni anno, nei contest artistici e nelle online productions riscontriamo sempre una grande diffcoltà. Non sono materie di scuola e non sono solitamente le nostre più grandi passioni.
I nostri punti di forza? Il lavoro di squadra. Non ci interessa del risultato ma del rapporto che si crea di anno in anno perché come descritto nello scorso diario, stiamo diventando sempre di più. Tutti pensano che le ITE siano delle grandi scuole ma non è così; nell’ intera struttura non superiamo i 400 studenti. Quest’ anno abbiamo il record di iscritti: siamo in più di 60. Un numero mai visto a scuola o almeno, nessuno di noi se lo ricorda.
Questo ci motiva a fare sempre meglio e ci dà una sicurezza in più per l’anno prossimo. Questa è la nostra opportunità: crescere. Fare esperienza. E’ legge ormai che il festival lo vinca la scuola che ha più partecipanti con tanti anni di esperienza dietro.
Minacce? Non ci siamo mai sentiti e mai ci sentiremo minacciati da qualcuno o qualcosa. A volte ci si dimentica che il Festival è un gioco e va preso con tale spirito. Si investono molte emozioni in questa manifestazione che, molto spesso, un riscontro negativo viene preso sul personale anche se non dovrebbe essere così. L’anno scorso ci siamo sentiti offendere da tutte le scuole, tranne dal nostro amico Carducci con il quale abbiamo condiviso un grande twin che porteremo sempre nel cuore.
Un’amicizia nata tra i vecchi rappresentanti, di cui sicuramente conserveremo il ricordo. Sono molto costruttive queste collaborazioni e sicuramente i twin ti danno questa grande opportunità.
Quest’ anno siamo legati con le Kunter con le quali ci sentiamo particolarmente a nostro agio dato che le materie scolastiche sono le stesse solo che la nostra pima lingua è l’italiano mentre la loro il tedesco. Speriamo di dare vita a un grande Twin, anzi, a due grandi Twin!