IL DURO LAVORO DEI REGISTI E DEGLI ATTORI
Tutte le opere cinematografiche, piccole o grandi che siano, richiedono molte più ore di lavoro rispetto alla durata di ciò che poi verrà proiettato sul grande schermo. Sebbene gli organizzatori del Festival Studentesco non avanzino la pretesa di far girare un kolossal di livello mondiale, ma semplicemente un cortometraggio di 10 minuti, le difficoltà per realizzarne uno ben fatto non mancano: gli strumenti che vengono utilizzati sono molti, ma soprattutto ciò che preoccupa ogni “regista” è riuscire a trasformare la propria idea in un breve film. A tal proposito, dopo una lunga chiacchierata con chi quest’anno dirigerà il cortometraggio per il nostro Istituto, abbiamo potuto capire meglio quale strategia sia stata da lui usata.
Lo studente di cui si tratta, detto anche “Il Rosso”, ci ha raccontato il processo creativo dietro alla sceneggiatura: una notte si è “imbattuto” in uno dei suoi contorti sogni, che, già il giorno successivo, appena entrato in classe, ha voluto elaborare per utilizzarlo come architettura del proprio racconto. Il lavoro di scrittura risultante è stato poi ulteriormente implementato grazie anche all’aiuto che gli è arrivato, nello stesso giorno, dalla lettura di alcune poesie.
Quando gli si chiede quali siano le maggiori ansie dietro a questo piccolo ma grande lavoro, “Il Rosso” non sa decidersi. Non c’è nulla che lo spaventi particolarmente, ma ci sono tanti piccoli quesiti e aspetti del cortometraggio che spesso lo fanno riflettere e gli sembrano mettere in dubbio il suo operato. I rischi sono molteplici: c’è il timore che la recitazione possa sembrare poco vera, se non addirittura forzata, finta, che gli strumenti utilizzati non soddisfino le richieste dei giudici, che il lavoro di post-produzione venga svolto male oppure oltre i tempi stabiliti, o, addirittura, che non venga percepito il messaggio che si vuole lanciare. Il regista ci tiene però a sottolineare una cosa che tutti noi condividiamo pienamente: qualsiasi sarà il risultato finale, il lavoro che viene svolto e che “ruba” moltissime ore dei nostri giorni, ci permette di passare tanto tempo in compagnia, divertendoci e unendoci ancora di più come gruppo.
Per alcuni quelli del cinema e del teatro vengono considerati due mondi completamente distinti, mentre per altri si tratta invece di due mondi complementari. Come già accaduto lo scorso anno, anche in questa tornata del Festival vedremo gli stessi studenti che hanno interpretato alcuni ruoli del cortometraggio salire sul palco del teatro Cristallo per esibirsi dal vivo.
Per la 48esima edizione, la nostra scuola ha deciso di portare un pezzo inedito nella categoria teatro drammatico.
Simone BORZAGA, mente creativa dietro il pezzo, ci ha spiegato che ha iniziato a scrivere la sceneggiatura dopo aver passato la tradizionale cena di Natale in famiglia. Adesso è in ansia nell’attesa di verificare come sarà il passaggio, evidentemente il più difficile per un autore, tra lo scrivere una storia ed il metterla in scena. Gli “attori”, ma anche i “registi”, sono pur sempre studenti privi di molta esperienza che cercano di compensare questa forte mancanza attraverso la loro immensa passione per il lavoro che svolgono. L’impegno che viene messo è assai alto, la tensione che c’è nell’aria si respira in tutto l’Istituto e la paura di sbagliare non manca mai.
Curioso è stato un episodio accaduto la settimana scorsa, durante una delle tante prove che si svolgono in teatro: dopo l’ennesimo errore da parte di una ragazza dal carattere fragile, la stessa è scoppiata in lacrime, lamentandosi di “non essere capace di fare quel che stava facendo” e che “ci stava soltanto provando”! A tal proposito non è mancata l’immediata risposta di Simone, grandissimo appassionato di “Guerre Stellari”, che immedesimandosi nel più saggio di tutta la Galassia si è rivolto alla ragazza dicendole:” No! Provare no! Fare, o non fare! Non c’è provare!“. Immediatamente tutto il gruppo a lavoro è scoppiato a ridere, riprendendo poco dopo le prove di recitazione per migliorare in vista delle serate classiche.