Tic-tac, tic-tac
Le lancette corrono e l’orologio rintocca. Il countdown è ormai iniziato e nulla lo può fermare: l’officina del Pascoli è in azione. Mille iniziative corrono tra i nostri corridoi. In una scuola come la nostra, dove Freud, Chopin e Monet si fondono per dar vita alla grinta che ci caratterizza, trovare idee non è molto difficile.
Siete pronti a veder risplendere di blu il palco del Palasport?
Il secondo posto dell’anno passato ci ha spronato ad impegnarci per ottenere la tanto desiderata vittoria. Ma va sottolineato che la vittoria non è il più importante dei nostri scopi. L’obbiettivo è quello di costruire una grande famiglia, di condividere quella magica emozione che proviamo esibendoci davanti a 4 mila persone e di supportarci a vicenda nel momento in cui saremo chiamati a conquistarci la scena; ma forse il più importante è quello di rubare i cuori degli spettatori e lasciar loro un ricordo indelebile del liceo Pascoli in questa 48 esima edizione.
Dunque il festival non è tanto competizione e vittoria quanto piuttosto condivisione e divertimento. Questo non vuol certo dire che non abbiamo intenzione di riprenderci il trono, anzi: la determinazione non manca e a scuola ci si sta già attrezzando per rimettere la coppa al posto che le spetta, ma tutto ciò assaporandoci ogni momento dall’inizio alla fine di questa avventura.
Al Pascoli non si perde tempo: i ballerini ballano, i musicisti suonano, i cantanti cantano, gli artisti dipingono e gli attori recitano, ma gli atleti?
Categorie che hanno sempre rappresentato il nostro tallone d’Achille quest’anno sono state particolarmente curate fin dall’inizio al fine di ridurre al minimo le nostre debolezze e migliorare sempre più i nostri punti di forza.
I presupposti ci sono, la voglia c’è; dunque ci resta solo una domanda da sottoporvi, ma la scoprirete solamente leggendo le parole in grassetto.
Buon festival a tutti da parte di noi pascolani, e che il gioco abbia inizio.